Costo del servizio gestione rifiuti urbani Emilia-Romagna // Report 2013-2019

Data: 
04/10/2021

Dal 2013 al 2019 il costo del servizio di gestione dei rifiuti è stato definito per i Comuni dell’Emilia-Romagna da ATERSIR, la quale elaborava i dati di costo forniti dai gestori sulla base di norme regionali, prima della definitiva assunzione di responsabilità della regolazione del settore da parte dell’Autorità Nazionale ARERA.

L’Agenzia si propone di fare un bilancio sull’andamento dei costi in questi anni, contenuto nel Rapporto che oggi si mette a disposizione. L’obiettivo è quello di fornire non solo i dati economici e quantitativi, ma anche indicatori, indici e analisi che possano aiutare a comprendere le dinamiche dei costi del servizio e i raffronti con il livello nazionale e regionale, nel periodo che inizia con l’attività di ATERSIR quale soggetto competente nella nostra regione e termina con l’ultimo anno “normale” prima della pandemia.

Il rapporto raccoglie indicatori riferiti a diverse tipologie di costi (costi totali, costi e ricavi di specifiche fasi del servizio) e articolati per differenti classi di interesse (cluster). Per “costi del servizio” si intendono gli importi che i Comuni hanno riconosciuto ai gestori (le società pubbliche, private o miste incaricate dello svolgimento della gran parte del servizio) per le operazioni tecniche della gestione dei rifiuti urbani (spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trattamento delle frazioni differenziate, raccolta e smaltimento delle frazioni indifferenziate), mediante l’utilizzo di fondi costituiti attraverso il tributo TARI (Tassa sui rifiuti), nella maggior parte dei casi, o in altri casi incassati direttamente dagli stessi gestori attraverso la tariffa pagata direttamente dai cittadini.

In questi anni ATERSIR, come detto, ha definito i costi “tecnici” del servizio per tutti i Comuni della regione, sulla base di metodi tariffari che nel tempo si sono evoluti per effetto di atti legislativi, prima nazionali (D.P.R. 158/99), poi regionali, fino agli ultimi emanati dall’authority indipendente ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), cui più recentemente è stata attribuita la competenza di livello nazionale. ARERA dal 2019 ha cominciato ad intervenire operativamente con il metodo tariffario MTR-1, applicato per la prima volta nell’anno 2020.

“Il Rapporto sui costi della gestione dei rifiuti urbani chiude quindi un ciclo durato sette anni - dichiara nell’introduzione Francesca Lucchi, presidente di ATERSIR - in cui l’Agenzia arriva a consegnare simbolicamente il testimone e lo fa nel suo stile abituale, cercando di rispondere a obiettivi per noi fondamentali: trasparenza e chiarezza dei dati, confronti fra locale e nazionale, considerazioni e analisi di dirigenti e tecnici dell’Agenzia. Comprendere e rappresentare la realtà dei costi del servizio gestione rifiuti urbani è fondamentale nell’ottica delle scelte presenti e soprattutto future, nella direzione di un’economia circolare. Il rifiuto ha un suo ciclo di vita e un suo costo di cui occuparsi: la consapevolezza su materia, quantità, possibilità di riutilizzo e cosa vuol dire per la Comunità la gestione del rifiuto sotto tutti gli aspetti rende tutti coscienti, tanto che sarà più veloce raggiungere l’obiettivo di abbassare drasticamente la percentuale di abbandono dei rifiuti o il conferimento errato, aspetto che rappresenta una delle nostre missioni principali”.

 

In allegato il report completo

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